08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
leggi...
"Chi ha paura di sognare
e' destinato a morire"
Bob Marley
 


Bookmark and Share



HOME // NEWS < Back

Il mare non può più fare a meno delle navi ecologiche
Secondo l’Organizzazione marittima internazionale, il commercio internazionale non sarebbe possibile senza il trasporto via nave.

 
Sul mare circola fino al 90 per cento dei prodotti sia grezzi sia rifiniti e il volume di affari è pari al 5 per cento del commercio mondiale. Sebbene sia più lenta dell’aereo, la nave viene di gran lunga preferita per superare grandi distanze perché costa meno, può caricare più merci per ciascun viaggio, ed è più ecologica: produce infatti il 40 per cento in meno di anidride carbonica. Il volume del traffico marittimo però è enorme. Negli ultimi quattro decenni è quadruplicato: negli anni Sessanta era intorno agli 8 mila milioni di tonnellate , ora ha superato i 30 mila milioni di tonnellate. Si calcola che la flotta che provvede a questi spostamenti sia di oltre 90 mila navi, la maggior parte delle quali utilizzano un carburante altamente inquinante. Il risultato è che contribuiscono al 3 per cento delle emissioni globali di gas serra . Se la flotta mercantile fosse paragonabile a un Paese, si tratterebbe del settimo nella graduatoria dei peggiori inquinanti. Con la differenza che non essendo una nazione non può aderire al protocollo di Kyoto e dunque ridurre le proprie emissioni.
Le soluzioni però ci sarebbero. La più adottata, e più semplice, è il rallentamento. Andando piano, ovvero riducendo di oltre la metà la velocità, il gigante delle compagnie navali Maersk ha ridotto del 30 per cento il consumo.
La tecnologia mette per fortuna a disposizione molte possibilità alternative. E visti i costi in continua crescita del greggio, ci sono buone possibilità che vengano adottate. La giapponese Eco Marine per esempio, progetta cargo che utilizzano anche vento, sole e energia elettrica.

Già negli anni Ottanta, in seguito alla crisi petrolifera, erano state individuate delle soluzioni: la nave giapponese Shin Aitoku Maru aveva delle vele rigide, più sicure, versatili ed efficienti di quelle tradizionali. La novità è che, grazie al fatto che i pannelli solari utilizzano materiali più adattabili e meno costosi, i due sistemi sono stati combinati, e le vele rigide (realizzate in alluminio o in fibra di carbonio) sono diventate anche collettori solari. In questo modo è possibile ridurre del 20 per cento il consumo del combustibile. Inoltre l’energia solare vin eccesso può essere immagazzinata in una batteria di polimeri di litio.

Altri sistemi agiscono sull’attrito della nave. Per evitare le incrostazioni di cirripedi, e altri organismi sullo scafo, che fanno consumare fino al 40 per cento in più di energia, sono sempre stati usati gli antivegetativi. Ora ci sono nuove vernici polimere che creano una micro scacchiera di punti che attirano e respingono l’acqua e rendono impossibile l’insediamento. Il gruppo danese DK invece ha scelto un’altra strategia: costruisce una cavità nella parte sommersa dello scafo e utilizza un flusso di bolle per rendere più fluido lo scivolamento sull’acqua.


In Norvegia invece hanno installato su alcune navi nuove eliche inserite in una struttura leggera, resistente, che riduce le dispersioni, perché il motore elettrico è contenuto nell’anello che le avvolge. Il progetto risale a una decina di anni fa, ma solo ora è stato possibile utilizzarlo per le navi commerciali.
Questi tentativi non arrivano a caso: le organizzazioni marittime internazionali hanno finalmente introdotto misure di controllo e contenimento. 
Per questo motivo sono state recentemente introdotte, per la prima volta, misure di controllo e di contenimento , che puntano a rendere meno inquinante il traffico marittimo. E le raccomandazioni sono chiare: design e tecnologie che permettano un risparmio energetico, delle linee guida pratiche per ridurre le emissioni di anidride carbonica, per esempio migliorando l’organizzazione dei viaggi, facendo attenzione alle previsioni meteo, ed effettuando la manutenzione periodica di motori e scafo.

Guarda il video

tratto da Focus



Fai una domanda o inserisci il tuo commento:
Nick:
Testo